sogni

Il nostro cuore ci parla sempre ma noi abbiamo smesso di ascoltarlo perchè non siamo in grado di darne una spiegazione scientifica. Millenni or sono ci è stato fatto credere che esiste solo ciò che possiamo toccare con mano, poi è stata stilata la lista di cose che possiamo toccare.

I comandamenti, le leggi del bravo essere umano... ...qualcuno o qualcosa ha inibito e limitato le nostre capacità che un giorno torneranno a noi, che stanno tornando a noi, dobbiamo solo credere alle parole del nostro cuore: il lavoro da compiere è talmente semplice che non lo crediamo possibile.

Ascolta il tuo cuore.

Enkir

martedì 24 giugno 2014

Sette giorni in Languedoc

Novembre 2012

E' un giorno come ogni altro nel piccolo paese nel sud della Francia. Una novantina di bipedi lo abitano tutto l'anno, migliaia di migliaia lo visitano da sempre, un po' turisti, un po' fedeli e molti cercatori di tesori.
Corbeau, ultimo discendente di un fortunato curatore della più famosa eredità del paese, quella del prete Sauniere scomparso nel mistero nel lontano 1917, toglie lentamente i piccoli occhiali rotondi che utilizza per leggere, li appoggia sopra l'antico manoscritto e si stropiccia gli occhi affaticati. Nella spaziosa e buia sala della biblioteca del nonno, la lampada che lo accompagna nella lettura pare una piccola galassia lontana nello spazio.
Il tempo è immobile come tutto, pure Corbeau.
L'unica cosa in movimento sono i suoi pensieri animati da troppi dubbi, troppe incertezze.
"I dubbi ti manterranno vivo figliolo, non sederti mai e cerca sempre perchè quando non avrai più alcun dubbio sarai sotto un paio di metri di terra!" gli diceva sempre nonno Corbeau; e lui non aveva mai smesso di dubitare dedicando tutta la vita al mistero che il loro benefattore aveva lasciato.
Saunier il prete aveva scoperto qualcosa di molto importante che lo aveva reso ricchissimo ma la stessa scoperta lo portò alla morte. La mano che prima lo aveva arricchito aveva poi sentenziato la sua fine.
Immerso nello spazio l'ultimo Corbeau non si dà pace, non è più un ragazzino e sente di non avere più molto tempo a disposizione. Ricorda quando, ancora adolescente, aveva davanti a sè il nonno con l'amico Rennard che lo rassicurava del fatto che "lui" ci sarebbe riuscito.
"non ci sono riuscito, nonno, ho fallito" si ripeteva Corbeau rivedendo davanti a sè la scena del nonno che parlava con l'amico.
Spesso li vedeva ridere, aveva sempre sospettato fosse per qualcosa di sè li divertisse.
"Non aver preoccupazioni piccolo Corbeau, non è di te che ridiamo.." gli aveva confidato un giorno Rennard, "Spesso ci capita di immarginarci la scena del giorno in cui troverai uno dei messaggi che ogni giorno di lasciamo nascosti nella villa, perciò ridiamo."
"Perchè mai lasciarmi dei messaggi appuntati in piccoli fogli di carta? perchè non dirmi tutto subito?"
"Perchè non capiresti, ciò che troverai sono cose per te oggi incomprensibili ma che forse un giorno potrai capire."
"E se invece non sarò mai in grado di capirle?"
"Meglio: resteranno incomprese fino al giorno in cui giungerà qualcuno capace di comprenderle."
"E quel giorno cosa accadrà?"
"Probabilmente sarà l'inizio di un nuovo mondo..." mentre pronunciava queste parole Rennard fissava lo sguardo nel vuoto come se potesse vedere il futuro e si lasciava sorridere immaginandosi come sarebbe potuto essere.
"Finalmente l'uomo sarà libero..."
Di quei messaggi lasciati in piccoli fogli di carta ne aveva raccoti qualche centinaio, spesso un messaggio lo portava alla scoperta diun altro messaggio, spesso sbucavano dal nulla quando nemmeno li cercava. A volte si ricordava uno sguardo del nonno che fissava un punto preciso e col tempo aveva scoperto che in ognuno di quei punti era stato nascosto un messaggio.
Però i misteri che avrebbe dovuto portare alla luce erano ancora sepolti perchè da quando anche Rennard se n'era andato non aveva più fatto alcun passo avanti e tutto era in sospeso nell'attesa che qualcuno rivelasse "la verità" al mondo.
Fissando la lampada verde che aveva davanti a sè rivide Rennard armeggiare su di essa e poi per tutto iltempo in cui avevano chiacchierato lui aveva mantenuto lo sguardo su di essa.
"L'illuminazione può arrivare da una lampada?" pensò Corbeau illuminandosi.
Un sorriso gli venne senza che potessa far nulla per trattenerlo, corse ad accendere un'altra lampada e si mise a svitare la lampadina di quella che poco prima era il centro della galassia in quella grande sala. La foga era tale per cui non sentì nemmeno il calore della lampada bruciargli i polpastrelli. In poco tempo si trovò sulla scrivania tanti pezzi di lampada e un foglietto.
Con il foglio nelle mani tremolanti, fece un respiro profondo con gli occhi chiusi e lesse.
"Piccolo Corbeau, per anni ti abbiamo allenato a "cercare" e adesso sei grande e preparato. Non sai ancora cosa devi trovare e non lo sapevamo anche noi, ma forse hai capito cosa potrebbe essere. Il dubbio che il tesoro che cerchi possa esistere è la cosa che ti spinge a non smettere di cercare e noi sappiamo che non smetterai. Però non hai più alcuno che ti possa aiutare e da solo non puoi farcela.
Leggendo il futuro come sapevo fare quando ero ancora con te in Villa, ho capito cosa dovrai fare per trovare l'aiuto di cui necessiti.
Tu sai bene che io ho delle conoscenze che trascendono il normale, sai che ho la capacità di leggere nel futuro e che credo noi siamo in questo meraviglioso pianeta come lo siamo stati altre volte in passato con altri corpi e altri nomi. Magari mentre leggi queste parole io sarò già rinato in un altro uomo. So che queste mie credenze ti spaventavano e, a volte, ti divertivano, ma la realtà è questa, che tu lo voglia ammettere o meno.
Quanto segue è ciò che dovrai fare senza chiederti perchè farlo, altrimenti nulla ti riuscirebbe.
Nel mese di marzo di quest'anno tu indirai un premio letterario che attirerà a te molte luci: persone, guerrieri di luce che ti potranno aiutare. Di tutti questi uno solo ti sarà utile, lui sarà il vincitore del premio e colui che porterà alla luce il mistero di questo paese. Non sarà un tuo conterraneo e parlerà un'altra lingua, perciò dovrai avvalerti di validi traduttori per leggere le opere che arriveranno dai vai paesi nelle varie lingue d'origine, ma cosa vuoi che ti dica? nulla arriva senza che si faccia un pochino di fatica!
Ricorda: avrai davanti a te tante persone e dovrai essere capace di riconoscerlo tra tanti, ma non puoi sbagliare perchè quando lo conoscerai saprai che è lui.
Ti siamo sempre vicino e ti aiutiamo in ogni cosa, adesso va a riposarti, è tardi e hai davanti un grosso lavoro.
Un grosso abbraccio, Rennard."




Ottobre 2014


 " Terribis est locus iste"
"Questo è un posto terribile...."
"Bravo Sergio! come fai a sapere queste cose?"
"E' latino, noi siamo italiani e l'italiano deriva dal latino."
"Io non ci ero arrivato quando l'ho letto su Wikipedia.."
"Meno male che sei uno scrittore!"
"Sarò uno scrittore ma il latino non lo conosco e ti dirò di più: non m'interessa conoscerlo perchè io non sono un virtuoso della penna ma solo un fedele esecutore della verità.."
"...Pensa che a volte sono quasi convinto che tu riesca a crede nelle minchiate che dici.."
"Certo che ci credo!  Lo sai che secondo alcuni questa chiesa è una specie di mappa fatta da un prete, un certo Saunier, nei primi del 1.900 per arrivare ad un tesoro che aveva scoperto?"
"E chi lo dice?"
"Lo dicono in molti, non è una delle mie minchiate.."
"E tu che ne sai?"
"

venerdì 11 gennaio 2013

Il nuovo mondo

Il nuovo mondo

Oggi il sole risplende sereno sul BelPaese costringendo i suoi abitanti bipedi ad indossare delle strutture che filtrano la luce costituite da un materiale che si ottiene dalla lavorazione di un olio nero che si estrae dalle viscere della terra dove si è formato in milioni di anni in seguito a mutazioni chimiche di composti originariamente organici.

lunedì 21 maggio 2012

L'ormai diffusa opinione riguardo la saggezza di Enkir ci ha imposto questo spazio riservato a tutti coloro volessero rivolgergli le proprie domande.
Lo chiameremo "Enkir risponde (se non è impegnato a far scherzi...)", quindi...    sotto a chi tocca!

ENKIR RISPONDE  -se non è impegnato a far scherzi...-





Buongiorno Signor Enkir,
un'amica mi ha prestato un libro di un tale Zacharia Sitchin e adesso sono un attimo confuso.
Sitchin afferma che alcuni libri sacri che sono il fondamento di alcune religioni -e quindi della nostra società, visto che le religioni maggiori sono a tutti gli effetti dei governi- non sono altro che trascrizioni "divinizzate" di testi molto più antichi. Le argomentazioni che utilizza per affermare ciò non lasciano alcun dubbio.
Pensare che il fondamento di una religione è un testo che deriva da un altro, che è la trascrizione di un altro ancora, che a sua volta era stato riscritto in seguito ad un'incendio nella biblioteca dove veniva conservato, eccetera eccetera, mi fa pensare e  quando penso troppo mi viene male alla testa e divento antipatico.
Perchè l'uomo dovrebbe fare una cosa di questo genere? perchè tutto ciò che non può essere spiegato scientificamente diventa opera della mano di Dio?

mercoledì 11 aprile 2012

E.  "Papà, Nessuno era un folletto?"
A. "Sì, come lo hai capito?"
E. "Uno così non può essere che un folletto..."

  • Nessuno: La conosci la storia dell'uccellino? Mio nonno me la raccontava sempre.
    Jack Beauregard: Diventare nonni era estremamente difficile ai tempi miei.
    Vecchio: Era difficile ragazzo, ma non impossibile.
    Nessuno: Allora, questo uccellino non sapeva ancora volare; durante l'inverno, in una notte fredda, ruzzola giù dal nido e finisce sul sentiero. Comincia a gridare "PIIO PIIO PIIO" come un matto e sta per morire di freddo, ma fortuna per lui ecco che arriva una vacca; lo vede e pensa di scaldarlo, e così alza la coda e... SPLASH!, una margherita bella e fumante, grossa così. L'uccellino al caldo è tutto contento, tira fuori il capino e ricomincia "PI-PIIO PI-PIIO" più forte di prima. Ma un vecchio cojote lo sente e arriva di corsa, allunga una zampa e lo tira fuori dalla cacca, lo pulisce ben benino, e poi... GNAM! Se lo ingoia in un solo boccone. Il nonno diceva che la morale c'è, ma che bisogna trovarsela da soli.
    Vecchio: ...l'uccellino, il cojote, la margherita... a me queste storie di merda mi fanno scoppiare la testa.
  • Jack Beauregard: Perché vuoi farmi diventare un eroe?.
    Nessuno: Ma lo sei già. Ti manca solo un gran finale, ti manca l'impresa da leggenda.
    Jack Beauregard: Quello che non riesco a capire è perche a te importa tanto.
    Nessuno: Un uomo che è un uomo deve credere in qualcosa.
    Jack Beauregard: Nella vita ho incontrato di tutto, ladri, assassini, preti e preti spretati, ricattatori, ruffiani, perfino qualche uomo onesto, ma uomini soltanto mai.
    Nessuno: Proprio di quelli parlo: non si incontrano quasi mai, ma sono gli unici che contano.
Da: "Il mio nome è Nessuno" di Tonino Valerii


«Non tutti quelli che ti buttano della merda addosso, lo fanno per farti del male; non tutti quelli che ti tirano fuori dalla merda, lo fanno per farti del bene. Ma soprattutto, quando sei nella merda fino al collo, stai zitto!»

mercoledì 4 aprile 2012

Augurio da un folletto per un giorno felice...
"Ma papà, perchè noi folletti siamo sempre allegri?"
"Eh, noi abbiamo un compito talmente pesante che ci tocca ridere e scherzare per non soccombere..."
"E l'uomo che compito ha?"
"...hem...           ...cioè...   ....orc...      ...l'uom..."
"Cioè?"
"Beh, non si deve per forza avere un compito per star qui, uno può anche esser di passaggio per una vacanza!"
"Ma tu quando vai in vacanza spacchi tutto e te ne vai?"
"Non sono mica un uomo io!"

mercoledì 14 marzo 2012

Enkir

Enkir è l'ultimo folletto della stirpe dei giganti. Il suo nome deriva da un cereale che gli antichi esseri umani coltivavano nelle loro terre e dal quale ricavavano cibi semplici e molto nutrienti. Arkim, il padre di Enkir, era ghiotto dei pani che gli umani facevano con quel cereale, perciò affibbiò quel nome al figlio - senza tener conto che adorava i nomi con la kappa.
I folletti giganti sono alti mediamente 180 centimetri, quindi se non si fa caso ai capelli stoppacciosi e all'odore di selvatico, si possono confondere con un uomo.
Enkir ha quasi 13 baktun (5.000 anni umani), è nato il giorno del preciso allineamento Sole Venere Terra nell’agosto del 3.114 a.c. e conosce ogni più recondito anfratto di Gaja -lui la chiama così- il nostro meraviglioso pianeta. Vive nei boschi ma le condizioni climatiche mutevoli lo hanno costretto a spostare la sua dimora che può essere la stessa per 400 anni come per 20.

martedì 13 marzo 2012

Eccovi il mio "Lettera a Nessuno"
Buona lettura e sorvolate sul linguaggio piuttosto colorito ma necessario al fine di "entrare" nel personaggio...



 Strade
Nuove Voci
Paolo Laurenti
Lettera a nessuno
© 2008 Il Filo S.r.l., Roma
www.ilfiloonline.it
ISBN 978-88-567-0811-0
I edizione gennaio 2009
stampato da Digital Team sas, Fano (PU)
Lettera a nessuno
“Tutto ciò che desideriamo,
purtroppo,
è destinato ad avverarsi”.